L’introduzione di tecnologie di sequenziamento di nuova generazione (Next Generation Sequencing, NGS) ha aperto nuovi orizzonti per una miglior comprensione delle basi molecolari del colangiocarcinoma e per l’identificazione e la valutazione di potenziali nuovi trattamenti personalizzati sulle caratteristiche molecolari dei tumori del singolo paziente1
Sono ora disponibili diversi metodi di profilazione molecolare. Le tecnologie usate più di frequente sono Next Generation Sequencing (NGS) e ibridazione fluorescente in situ (FISH)4,5
Tra queste due tecnologie vi sono alcune differenze importanti:
Rispetto ai tessuti necessari per una diagnosi istologica, è possibile che sia necessario tessuto aggiuntivo per soddisfare la necessità di eseguire la profilazione molecolare sulla base delle recenti evidenze descritte per il colangiocarcinoma intraepatico (CCI)9,10
Quando si determina la tecnica bioptica si deve già pianificare la necessità di effettuare la profilazione molecolare, inclusa la necessità del materiale sufficiente per l’analisi delle alterazioni target9,10
Sebbene sia più invasiva dell’agoaspirato, l’agobiopsia offre importanti dettagli patologici sul tumore e tipicamente preleva abbastanza tessuto da permettere una profilazione molecolare completa9-11
Agobiopsia9-11 | Agoaspirato9 |
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Vantaggi
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Vantaggi
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Considerazioni
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Considerazioni
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Una volta effettuata la biopsia, il tessuto deve essere processato rapidamente e preparato secondo le necessità specifiche del metodo di profilazione molecolare selezionato6
Rispetto ai tradizionali metodi su tessuto, la biopsia liquida è meno invasiva e può essere ripetuta in maniera seriale, consentendo il monitoraggio in tempo reale del profilo genomico del tumore e/o la risposta alla terapia12
I biomarker diagnostici e i potenziali target terapeutici possono essere rilevati analizzando componenti cellulari quali cell-free (cfDNA), cellule tumorali circolanti (ctDNA), proteine, citochine e metaboliti serici12
L’ analisi del cfDNA/ctDNA mediante Next Generation Sequencing (NGS) ha consentito di identificare una gamma di alterazioni genomiche in pazienti con tumori delle vie biliari, che includono le mutazioni di proteina tumorale P53 (TP53), proto-oncogene B-Raf (BRAF), recettore 2 del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR2) e l’isocitrato deidrogenasi 1 (IDH1), le amplificazioni di recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (HER2/neu) e le fusioni di FGFR212
Comunque, il ruolo della biopsia liquida nella pratica clinica in pazienti con colangiocarcinoma è ancora marginale e sono necessarie ulteriori ricerche12